Tassi di interesse: ecco quali sono e le caratteristiche che hanno

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Quando parliamo di tasso di mutuo facciamo riferimento a una percentuale d’interesse su una certa somma che spetta alla banca, che si è impegnata a fornire una certa somma di denaro a un richiedente.

Tutti i tassi di mutuo vengono solitamente espressi in percentuale per un certo periodo, mensile, trimestrale o annuale entro cui l’erogatore, generalmente una banca, deve essere rimborsata.

Andrebbe precisato che il tasso sui mutui può essere di due tipologie: semplice o misto. Parlando di tassi sui mutui è consigliabile fare un’ulteriore precisazione. Esistono infatti tre principali modalità di misurazione del tasso d’interesse: tasso fisso, tasso variabile e tasso misto.

 LE TIPOLOGIE DI TASSI DI INTERESSE

Come anticipato, nel panorama dei mutui sarebbe opportuno distinguere tra tassi d’interesse a tasso fisso e variabile, in quanto ognuno di questi due presenta modalità e caratteristiche differenti e soprattutto si rivolgono a persone con esigenze e bisogni diversi.

Con tasso fisso si intende un mutuo erogato da una banca o da una società finanziaria con un interesse costante nel tempo, un interesse che viene fissato dalle due parti alla stipula del contratto. I vantaggi legati a questa tipologia di tasso potrebbero essere ricercati nella tranquillità di una rata sempre fissa con la quale sarebbe possibile una pianificazione delle uscite economiche di una famiglia o di una coppia. Nonostante questo però, andrebbero considerati anche gli svantaggi, in quanto potrebbe non essere possibile godere di determinate situazioni vantaggiose relative ad alcuni periodi. I tassi dei mutui con interesse fisso, viste le loro caratteristiche, potrebbero essere più adatti per i lavoratori dipendenti, ma anche per tutti coloro che desiderano una certa stabilità e non vogliono rischiare.

Diversamente, se parliamo di tasso variabile si fa comunemente riferimento a un tasso d’interesse legato alle oscillazioni del mercato finanziario e generalmente dell’Euribor, cioè un parametro di riferimento, il quale viene calcolato quotidianamente indicando il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro. Quindi, se durante la stipula di un mutuo si è richiesto un tasso variabile, quest’ultimo sarà verosimilmente condizionato dal complessivo andamento del mercato finanziario e nei diversi periodi la rata non sarà mai la stessa. Chi sceglie questa soluzione dovrebbe essere pronto a correre rischi finanziari in quanto in determinate condizioni la rata potrebbe addirittura raddoppiare. Sarebbe quindi opportuno per coloro che hanno disponibilità economiche in grado di sostenere anche rate molto elevate, nonché per tutti coloro che vogliono trarre benefici e vantaggi economici dalle dinamiche del mercato finanziario.

Potrebbe essere possibile che l’erogatore proponga la stipula di un contratto per l’erogazione di un mutuo che preveda un tasso d’interesse misto. Si tratta di una formula che contrattualmente prevede una modifica del tasso da variabile a fisso o viceversa durante tutta la durata del periodo, formula che viene scelta dal richiedente del mutuo per tutelarsi dalle oscillazioni di mercato. Si tratta di una tipologia che potrebbe essere adatta in particolare per coloro che non hanno una stabilità economica e il cui svantaggio potrebbe risiedere nel costo iniziale del contratto, che potrebbe essere più elevato rispetto ai tradizionali fisso e variabile.

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