Costi del conto corrente: tutte le voci di spesa

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Hai deciso di aprire un conto corrente? La prima cosa da fare è sicuramente confrontare i conti correnti online e quelli delle banche tradizionali per capire quale sia il più adatto alle tue esigenze. Ovviamente uno dei parametri che influisce notevolmente nella scelta di un conto corrente sono i costi relativi all’apertura e alla gestione del conto.

Possiamo suddividere le voci di costo del conto corrente in due categorie: costi fissi e costi variabili. Vediamoli nel dettaglio.

VOCI DI SPESA DEL CONTO CORRENTE: I COSTI FISSI

I costi fissi del conto corrente rappresentano le spese da sostenere per aprire il conto corrente e per la sua gestione.

Per quanto riguarda le spese di apertura, sempre più conti correnti, soprattutto online, non prevedono dei costi per questa operazione.

Per quanto riguarda i costi fissi per la gestione del conto corrente, possiamo elencare:

  • L’imposta di bollo: si tratta di un’imposta statale; per i conti correnti intestati a persone fisiche è pari a 34,60€, mentre per le persone giuridiche l’imposta è pari a 100€. Nel caso di conti correnti intestati a persone fisiche con una giacenza media inferiore a 5.000€ l’imposta di bollo non è dovuta. Inoltre alcune banche azzerano questa tassa, sostenendo la spesa dell’imposta di bollo al posto del cliente;
  • Il canone: può essere mensile oppure annuale. È importante controllare con attenzione quali sono i servizi inclusi all’interno del canone, perché quelli non inclusi andranno invece ad incidere nei costi variabili legati alla gestione del conto corrente. Molti conti corrente online sono a canone zero: la gestione del conto corrente attraverso le piattaforme di home banking, infatti, permette alle banche online di azzerare questa voce di costo;
  • La carta di debito: moltissime banche offrono gratuitamente questo strumento di pagamento fondamentale per la gestione del proprio denaro; tuttavia alcuni istituti applicano un canone annuale o mensile per l’utilizzo della carta di debito;
  • Invio estratti conto e comunicazioni: anche questa voce di costo è pari a zero per le banche che prevedono di erogare questi servizi online; se invece si desidera l’invio cartaceo via posta di questi documenti, allora sarà necessario sostenere un costo che può variare da banca a banca.

VOCI DI SPESA DEL CONTO CORRENTE: I COSTI VARIABILI

I costi variabili dipendono dall’utilizzo del conto corrente, ad esempio dal numero di movimenti e prelievi che facciamo in un mese.

La voce di spesa più importante è sicuramente quella relativa alle commissioni: si tratta dei costi che un correntista deve sostenere per effettuare operazioni online, al telefono o allo sportello. Questa voce di costo è particolarmente importante per valutare la convenienza del conto corrente e soprattutto per non incorrere in spese eccessive nell’utilizzo dello stesso.

Le commissioni solitamente sono relative ad operazioni come bonifici, prelievi con carta di credito o di debito (in questo caso bisogna verificare se sono previsti ulteriori costi in caso di prelievi effettuati agli sportelli di altre banche o all’estero), per l’emissione di assegni, la domiciliazione delle utenze e così via.

Molti conti correnti, soprattutto online, sono a zero spese per quanto riguarda la maggior parte di queste operazioni: tuttavia è necessario valutare con attenzione tutte le voci di costo relative alle commissioni e metterle in relazione con le proprie esigenze effettive. Ad esempio, se si effettuano tanti bonifici ma non si utilizzano assegni, la gratuità dei primi sarà da considerare con maggior attenzione rispetto alla presenza di eventuali commissioni sui secondi.

Insomma, prima di scegliere un conto corrente è importante informarsi e valutare tutti i costi connessi, in modo da non avere spiacevoli sorprese e fare una scelta consapevole ed adeguata alle proprie esigenze.