I mutui a tasso d'interesse fisso:

pro e contro

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  • I mutui a tasso d'interesse fisso: pro e contro

La scelta del mutuo più adatto alle proprie esigenze economiche prevede, nella maggior parte dei casi, un iter piuttosto lungo caratterizzato da ricerche, analisi e comparazioni; il parametro che solitamente viene valutato in primis dal richiedente è il tasso di interesse, percentuale che maggiormente incide sui costi di rimborso del capitale.

Le tipologie di mutui presenti sul mercato possono essere suddivise in tre principali categorie: mutui a tasso fisso, mutui a tasso variabile e mutui a tasso misto.

Ciò che contraddistingue un mutuo a tasso fisso è la percentuale che resta costante nel tempo, fissa, mentre il calcolo di un mutuo a tasso variabile prevede una percentuale che a date prestabilite può variare. La soluzione a tasso misto prevede, in periodi differenti, entrambe le possibilità, fisso e variabile.

Il tasso di interesse, stabilito e applicato in misura diversa dalle banche, rappresenta il costo dell’importo finanziato. Rappresenta la remunerazione per la messa a disposizione da parte della banca, il tasso di interesse viene aggiunto alla quota di rimborso periodica (rata) e nel caso di mutui a tasso fisso è la stessa per tutta la durata del finanziamento.

CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEL MUTUO A TASSO FISSO 

Il tasso di interesse di un mutuo viene definito fisso quando gli importi delle singole rate, fin dalla stipula del contratto, restano solitamente invariate; l’ammontare complessivo del capitale e degli interessi, da restituire all’ente erogatore, è noto fin dall’inizio.

I tassi di un mutuo fisso, calcolati su parametri di riferimento EURIRS (Euro Interest Rate Swap), sono comprensivi anche di una percentuale di spread, componente aggiunta dalle banche come propria remunerazione.

La soluzione di un tasso di mutuo fisso consente di pianificare con tranquillità le varie uscite economiche; è quindi particolarmente indicata per i dipendenti che percepiscono uno stipendio medio e che non hanno la possibilità di inserire incognite e rischi nel bilancio familiare mensile.

Se da un lato è vantaggioso per la ‘serenità’ di una rata costante, il calcolo di un mutuo a tasso fisso per contro non gode delle condizioni particolarmente vantaggiose che in alcuni periodi l’andamento del mercato finanziario può offrire.

Inoltre, gli interessi legati ai mutui a tasso fisso sono generalmente più alti di quelli previsti per i prodotti a a interessi variabili; banche ed istituti di credito, per tutelarsi dai rischi di mercato, trasferiscono su spread più elevati la copertura di eventuali incrementi.

MUTUI A TASSO VARIABILE: PRO E CONTRO

Nel caso in cui il tasso fisso non dovesse convincere chi è disposto a rischiare può scegliere il mutuo con tasso di interesse variabile. Il tasso di interesse di un mutuo viene definito variabile quando, a seconda delle oscillazioni di un parametro di riferimento, può aumentare o diminuire.

La rata viene modificata, a scadenze prestabilite, in relazione al variare dell’indice di riferimento, per esempio EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate).

Solitamente nei primi anni del piano di ammortamento i tassi variabili sono più bassi rispetto a quelli fissi; inoltre, nel lungo periodo potrebbero sfruttare un eventuale ribasso dei tassi di riferimento, ma non è da escludere un possibile aumento.
Risultano per contro rischiosi in caso di determinate situazioni di mercato in cui l’inflazione può portare a significativi aumenti dell’importo della rata.

Dal momento che non offre certezze sul costo effettivo del mutuo, il tasso variabile è richiesto soprattutto da persone che, godendo di un reddito medio-alto, sono in grado di sostenere una situazione sfavorevole del mercato e di affrontare eventuali aumenti della rata.